La produzione di massa: Un telaio per ogni famiglia
Calo automatico …
Il calo automatico da ottenersi con telai rettilinei ininterrottamente azionati da forza motrice e senza ricorso a lavoro manuale, era ciò a cui anelavano i costruttori di macchine intorno al 1850. Si trattava di procedere alla meccanizzazione di alcuni procedimenti effettuati a mano per il calo ed il riporto delle maglie; la cosa pero si rivelò così ardua che solo quattro concorrenti raggiunsero in modi diversi, la meta, in America J. Hinchman unitamente con O.E. Kilbourn, in Inghilterra Luke Barton e Arthur Paget. Essi iniziarono ad occuparsi del problema contemporaneamente e nello stesso anno 1857 si brevettarono le loro invenzioni: l'ampio telaio a più teste destinato alle fabbriche e lo stretto telaio ad una testa di Paget , che doveva rendere nuovamente competitivi i calzettai della sua patria. Si suppone debbano esserci stati dei contatti tra gli inventori in quanto le soluzioni trovate per il calo automatico sono pressoché identiche: un binario, che esegue un movimento oscillante davanti alla fila d'aghi del telaio, porta i punzoni che intervengono con le loro punte in modo tale nella scanalatura degli aghi del telaio da accogliere le maglie e riportarle di nuovo dopo uno spostamento laterale. Mentre il telaio di Barton necessitava di un albero di comando, di lavorazione e di calo, a Paget era sufficiente un albero motore per tutti i movimenti di lavorazione. Mise la pressa a forma di pettine dietro le platine e guadagnò spazio per il gioco combinato degli aghi, platine, pressa e congegno per il calo, che ricorda il movimento delle mani, che lavorano a maglia.
Maturità e successo.
Nel 1859 venne brevettato un telaio di Paget corretto con platine in caduta, ed un nuovo sistema di guidafilo (frontespizio). Con la perfezione nella formazione delle maglie di bordo e con una nuova soluzione per i guidafili (brevetto del 1860) l'invenzione raggiunse la sua maturità tecnica. Un contemporaneo di Paget dichiarò come i tessitori valutarono i nuovi telai: «Lavorano con sicurezza ed accuratezza, sono il "beau idéal" per la produzione di tessuto foggiato». Mentre i vecchi telai di culissaggio rotanti riuscivano a raggiungere una velocità di solamente 30 … 50 corse al minuto, i telai di Paget potevano lavorare sino a 120 corse. Dato che i telai si potevano collegare con un albero di trasmissione comune, nella fabbricazione di calze si riuscì a lavorare con una serie di cinque macchine: tre per la produzione delle lunghezze, una per i talloni ed un'altra per le punte. Nel corso del trapasso alla produzione di massa, i telai vennero maggiormente ampliati e migliorati con maggior incremento della produzione.
1863: Una preghiera viene esaudita.
Il prete battista lsaac W. Lamb recitò spesso una particolare preghiera. Durante le lunghe notti del suo lavoro di inventore di una nuova macchina per maglieria usò ripetere:«Concedi, o Signore a questa macchina l'agilità della mano dell'uomo». Ed ecco il risultato: una macchina per maglieria, talmente economica da essere alla portata delle famiglie di immigrati, e talmente semplice da consentire a chiunque, a domicilio, la produzione di calze e vestiti.
Aghi a movimento individuale
Gli aghi a movimento individuale uno dopo l'altro, formano maglie. Questo principio, brevettato in data 15 settembre 1863, apre una nuova era dell'industria meccanica: il grandioso sviluppo delle macchine rettilinee per maglieria, con una infinita gamma di disegni. Nello stesso anno Theodor Groz, che dal 1852 produce aghi, inizia la produzione di aghi a linguetta ulteriormente perfezionati. Fornendo aghi di ottima qualità, un anno più tardi Groz riesce a venderli anche a Lamb.
Aghi a comando individuale: la macchina per maglieria di Isaac W. Lamb
"America, tu sei più fortunata». La storia delle macchine per maglieria conferma la validità di questo detto di Goethe. Mentre sul vecchio Continente i perfezionamenti dei telai di culissaggio del Rev. Lee dovettero essere finanziati dagli inventori di tasca propria, in America vi furono numerosi comitati statali e privati che incentivarono il progresso con cospicui contributi o premi. Una società di New York, ad esempio, nel 1764 mise in palio un premio di 15 sterline per il primo telaio costruito e installato in tale Stato. Analogamente vennero incentivate anche le trasformazioni dei telai manuali in telai meccanizzati: intorno al 1830 Timothy Baley riuscì ad azionare 32 file di maglie al minuto. Si intese cioè favorire l'economia nazionale. Ma si perseguì pure un altro scopo: la macchina familiare per maglieria. Queste macchine erano destinate a consentire agli immigrati di produrre da sè quanto serviva loro per vestire, e a creare le basi per il sostentamento. Dovevano essere facili da usare ed economiche al pari di una macchina per cucire. Incrementare il lavoro a domicilio: un'idea sociale che affascinava Isaac W.Lamb, noto al seminario dei battisti di Rochester con il soprannome "lo studente che lavora a maglia". Anche se era figlio di un prete, passava la propria gioventù in campagna presso gli agricoltori, guadagnandosi il denaro per le piccole spese intrecciando fruste. Quando in collegio era intento allo studio dei testi di teologi aveva l'abitudine di fare lavori di intreccio oppure di lavorare a maglia. Già all'età di 19 anni ottenne il primo brevetto per una macchina intrecciatrice. Pose ingegno al servizio del prossimo, come espressione perfetta di fede attiva. Ogni invenzione ha dei precursori. Pure Lamb riprese certe trovate dai suoi predecessori. Utilizzò ad esempio il posizionamento di due file di aghi disposte ad angolo dal brevetto di A. Eisenstuck (Chemnitz 1857). E adottò pure gli aghi a linguetta di Townsend (Leicester 1847), facendo a meno dei dispositivi di pressaggio e culissaggio.Mentre però le file di aghi finora erano stati azionati solidalmente, egli creò un dispositivo che permise la rapida sequenza dei movimenti dei singoli aghi.
La slitta scivola sopra il letto di aghi.
Dai letti di aghi disposti ad angolo di 45°, sporgono soltanto i talloni ricurvi degli aghi. Il movimento degli aghi nell'apposita scanalatura è attuato e regolato da tre triangoli di comando nella serratura. Azionando la manovella, la slitta, unitamente alla serratura e al guidafilo, scivola rapidamente sopra il letto di aghi. Il triangolo inferiore, sollevando gli aghi, consente al guidafilo di inserire il filo. In funzione del senso di marcia, uno dei due triangoli superiori richiama gli aghi in basso, infilando il filo nelle maglie già formate. Come risulta da un certificato di brevetto, questa macchina permetteva di ottenere sia maglieria circolare chiusa che rettilinea piana nonchè articoli a maglia a costa; merce orlata e maglia a costa inglese. Il Prof. Willkomm, nel 1878, definì questa macchina "la più perfetta esistente".
Dopo il successo mondiale, il ritorno alla cura d'anime.
Con tre altri brevetti del 1865, Lamb perfezionò la sua macchina al punto da consentire l'esecuzione di 30 differenti tipi di lavorazione. Con 4000 maglie al minuto! Fondò due stabilimenti in America, concesse licenze, acquistò brevetti in Francia, Inghilterra e Belgio, e rilevò partecipazioni a fabbriche a Parigi e Covet. Tutti i suoi ricavi furono devoluti alla chiesa per opere di beneficenza. Nel1869 si ritirò dagli affari e, ordinato predicatore, prestò la sua attività fino al 1899 in vari comuni del Michigan. La sua invenzione continua. Le moderne macchine automatiche sono basate sul medesimo principio, ma generazioni di costruttori hanno trasformato le serrature in gioielli della meccanica di precisione, e la gamma di disegni riproducibili è diventata talmente vasta da aprire un campo inesauribile alla fantasia dei creatori di moda.

